Abstratct
I significati dei concetti fondamentali del linguaggio filosofico non sono invarianti naturali. Si modificano, subendo trasformazioni e innovazioni. Nella filosofia della storia moderna della grande tradizione classica europea essi assumono una specifica funzione costituente, legata a un determinato contesto discorsivo, sociale, politico. Questa funzione costituente è stata in grado di costruire un «senso comune» nel quale grandi plessi concettuali all’opera nelle trame filosofico-storiche (repubblica, democrazia, Stato, progresso, etc.) orientano e forgiano l’autorappresentazione filosofica del mondo moderno. Sono, quei concetti, ancora capaci di produrre senso comune? Il loro significato è rimasto invariato? In che modo la trasformazione semantica dei più significativi concetti filosofici ha influito sulla produzione di una nuova rappresentazione della storia che, a partire dalla crisi dei valori di fine Ottocento, ha innervato le filosofie della crisi dell’età contemporanea?