Abstract
L’alfabetizzazione all’informazione digitale ricopre quell’insieme di competenze e abilità riguardanti la ricerca e la valutazione delle informazioni nonché l’elaborazione critica delle fonti. La rilevanza di queste competenze è confermata dalla raccomandazione europea “Key Competence for life-long learning” (2006-2018), laddove per competenza digitale si intende l’abilità di cercare, collezionare e processare informazioni utilizzando metodologie critiche e sistematiche, valutandone la rilevanza e distinguendo il reale dal virtuale, riconoscendone al contempo i legami. Tale competenza è direttamente collegata al mondo del lavoro, alla facoltà di trovare un impiego, alla stabilità di un posto di lavoro e alla possibilità di cambiare il proprio percorso di carriera (Cedefop 2018).
L’alfabetizzazione digitale comporta anche un potenziale straordinario riguardo lo sviluppo della didattica universitaria, l’innovazione pedagogica e ed educativa come riportato nei lavori della Commissione Europea “Transforming Higher Education” (WG 2017) “Digital Education Action Plan” e “Improving and modernising education”, testi che hanno fortemente influenzato gli obiettivi di Fakespotting:
- Aggiornamento delle abilità e dei curricula dei docenti universitari riguardo la digital information e la media literacy migliorando l’erogazione dell’apprendimento collaborativo con strumenti ICT nell’educazione terziaria;
- Formazione di studenti e ricercatori in merito alle così dette “abilità del 21° secolo”, mettendo strettamente in relazione ambiente accademico e mondo del lavoro nonché l’acquisizione di metodi di valutazione e strumenti per la promozione e il riconoscimento di competenze;
- Formazione degli studenti per ridurre le disparità tra domanda e offerta e aumentare la partecipazione femminile nel settore ICT;
- Arricchire le metodologie per la formazione digitale nel campo dell’educazione degli adulti.
I bassi livelli di digital information literacy rilevati nei paesi del partenariato rappresentano una minaccia pericolosa, in particolare laddove specifiche azioni di disinformazione possono essere portate per sfavorire l’accesso all’Unione Europea. A tal fine la partnership è strategicamente composta da:
- 3 Dipartimenti universitari europei attivi nella media literacy e materie affini ;
- 2 Università afferenti a Paesi candidati esperte nella media literacy;
- 4 organizzazioni europee che erogano servizi di fact-checking, azioni di debunking online, formazione per adulti e think thank focalizzati sull’educazione mediatica.
Attraverso l’implementazione di ricerche accademiche, sondaggi e interviste nel mondo del lavoro, un training internazionale, 5 meeting transnazionali e 9 pilots a livello locale il progetto permetterà di coinvolgere a livello europeo almeno 50 docenti universitari, 150 studenti, 40 adulti disoccupati, 8 organizzazioni esterne per l’educazione degli adulti e la conseguente realizzazione dei seguenti prodotti di progetto:
- Web-based learning riguardo l’information-media literacy e fact-checking;
- Toolkit sulle metodologie di fact-checking legate alle necessità del mercato del lavoro contemporaneo, promuovendo al contempo il coordinamento di programmi universitari focalizzati sulla digital literacy e il riconoscimento delle abilità digitali;
- Una lineaguida sulla media e information literacy e casi-studio nazionali;
- Uno strumento di valutazione delle competenze digitali per tracciare l’avanzamento delle abilità di studenti nel campo accademico