Con la partecipazione di
Lucia Raggetti - Università di Bologna
L’arazzo della natura è intessuto di una fitta trama di relazioni fra le sue diverse sostanze e ancor più variegato è il ventaglio delle loro applicazioni pratiche. Minerali, piante e animali celano al loro interno proprietà che l’uomo può sfruttare a suo vantaggio. Questo sapere, la ‘scienza delle proprietà’, trova spazio in molti diversi campi del sapere (medicina, alchimia, agricoltura, artigianato, etc.) ma la sua applicazione all'intrattenimento e alla frode è forse uno degli aspetti più curiosi e meno noti di queste pratiche. Per le strade dei villaggi e delle città del Vicino Oriente islamico, così come ai banchetti e alle feste, si incontrava ogni sorta di ciarlatani, imbonitori, illusionisti e truffatori che costruivano le proprie performances e i propri raggiri proprio sulla conoscenza di tali proprietà. Il successo dei loro trucchi, tuttavia, non era legato solo alla conoscenza del mondo naturale. Grazie ad un sapiente uso del corpo e della parola, questi personaggi sapevano manipolare la percezione e la psicologia del loro pubblico. La letteratura tecnica che descrive le procedure di intrattenitori e imbroglioni rivela vividi scorci di vita quotidiana, facendo emergere le aspettative e le aspirazioni condivise di una parte della società che raramente trova posto nelle pagine di storia.