Nella prospettiva della teoria critica elaborata da Adorno l’estetico assume una posizione di assoluta importanza in virtù della connessione tra l’analisi che lo concerne e l’indagine sulla dialettica negativa. Adorno mostra come l’estetico incarni un “contenuto di verità” che innerva materiale e configurazione di compagini sensibili.
Eppure, al tempo stesso, egli nega che tale contenuto di verità possa trovare un’espressione positiva in senso proprio, costituendo anzi la negazione determinata degli stessi costrutti concettuali che pure ineludibilmente esige. Ciò determina quello spostamento dell’asse dell’analisi filosofica dalla conoscenza all’esperienza che motiva la radicale critica sociale e culturale intrinseca alla riflessione di Adorno.
Nel seminario si esamineranno implicazioni e prospettive, anche attuali, di questa impostazione teoretica, non da ultimo nel tentativo di affrancare il pensiero di Adorno da schemi ermeneutici ormai obsoleti.