Nella cultura occidentale, il fenomeno che in italiano indichiamo generalmente con il termine “teatro” si è prestato, in realtà, a una varietà di interpretazioni e definizioni impiegate, spesso, in senso metonimico isolando, cioè, singole parti di un più articolato complesso relazionale. Problematico, a riguardo, sin dai primi studi dedicati, il rapporto con la semiotica a causa non solo della natura dell’oggetto da analizzare, ma anche del paradigma epistemologico entro il quale si sono mosse le prime ricerche, influenzate ancora da una teoria del segno.
In questo seminario si esporranno alcune premesse per una riapertura della riflessione teorica sulla semiotica del teatro a partire dalle acquisizioni disciplinari degli ultimi decenni, essenziali per il superamento del concetto di spettacolo da opera-prodotto a insieme di processi e di pratiche in cui si articola la relazione di co-presenza corporea tra attore e spettatore, ponendo pertanto l’accento su una dimensione pragmatica dell’esperienza.
Dalla embodied theatrology di Marco De Marinis, alla material engagement theory di Lambros Malafouris, passando per l’estetica del performativo di Erika Fischer-Lichte, l’obiettivo è quello di riflettere su un nuovo approccio semiotico.
La partecipazione è libera. Il link per accedere è disponibile sulla pagina Facebook @sericfilcomunibo oppure direttamente su Teams