Seminario di Dipartimento (SeRiC): Determinismi e indeterminismi francesi tra Ottocento e Novecento: la scienza e il suo metodo come visioni del mondo

  • Data: 08 febbraio 2017 dalle 11:00 alle 13:00

  • Luogo: Aula IV - via Zamboni 38

Seric-Filcom

Partecipanti: Donata Romizi - Università di Vienna

Se è vero che dobbiamo al milieu intellettuale e scientifico francese le più influenti formulazioni del determinismo scientifico (Laplace, Quetelet),  è proprio in Francia che - tra la seconda metà dell’Ottocento e gli albori del Novecento - lo stesso determinismo scientifico viene relativizzato e messo in discussione in molti e differenti modi. Il medico e fisiologo francese Claude Bernard (1813-78), il cui lavoro ispirerà il "romanzo sperimentale" di Émile Zola (1840-1902), coniuga un "determinismo assoluto" con forme di vitalismo e finalismo normalmente ritenute opposte ad esso. Il matematico cattolico francese Joseph Valentin Boussinesq (1842-1929) prova a "salvare" il libero arbitrio appellandosi alla non unicità della soluzione delle equazioni differenziali. Émile Boutroux (1845-1921), nel suo famoso libro Sulla contingenza delle leggi di natura (1874) contesta il determinismo scientifico come forma di razionalismo dogmatico che trascura il valore e la varietà dell'esperienza. Tra gli altri, sarà il premio Nobel per la letteratura Henri Bergson (1859-1941) a riprendere e sviluppare alcuni degli argomenti di Boutroux, del quale era stato allievo. Infine, è alla luce di questa lunga tradizione di complesse argomentazioni pro e contro il determinismo scientifico che Henri Poincaré svilupperà la sua posizione, equilibrata e prudente, su questo tema, nei primissimi anni del Novecento.

La ricostruzione di questo milieu culturale e scientifico e delle forme di determinismo e indeterminismo sviluppate in questo contesto non ha un valore soltanto storico. Essa mette in luce come, per apprezzare la valenza filosofica della riflessione intorno al determinismo scientifico, occorra (1) evitare di ridurre la complessità delle risposte alla polarità "determinismo vs. indeterminismo", semplicistica e spesso ideologizzata e (2) collocare la riflessione in un contesto in cui la scienza è parte di un più ampio panorama culturale e dialoga con altre forme del pensiero umano, dalla letteratura alla religione.